17 - 23 ottobre 2023

Rassegna stampa locale a tema architettura

Data

23/10/2023

Categorie

Rassegna stampa

Loggia Isozaki

Su Repubblica del 17 ottobre si legge: “Botta e risposta tra il sindaco Nardella e Sgarbi sulla loggia Isozaki, che è stata definitivamente stoppata. ‘Con l’annullamento del progetto Isozaki Firenze fa una figuraccia internazionale’, ha detto il sindaco. Pronta la replica di Sgarbi: ‘Sbagli - ha detto rivolto a Nardella -. Sarebbe stata una figuraccia farla. Oggi qualche formalista e burocrate appare disturbato. Domani, e per sempre, la tua Firenze, la nostra Firenze, avrebbe dovuto, non oggi, ma per i prossimi secoli, subire la vergogna di una così evidente violenza al suo centro storico’”.

Architetti Calatrava

Su Repubblica del 19 ottobre si trova un’intervista all’architetto Santiago Calatrava che il 18 ottobre si trovava a Firenze per la Florence Biennale. Calatrava ha spiegato le difficoltà che incontrano in città le opere di architettura contemporanea: “I grandi geni del passato, a cominciare dal Brunelleschi, capace di innovare procedimenti dalle fondamenta il modo di vedere l’architettura, e tuttora ammirato nel mondo, ci dicono che intervenire in modo coraggioso su una città preziosa, come già allora era Firenze, è possibile. La città stessa, evidentemente, era in grado di concepire interventi rivoluzionari, correva un bisogno di novità, che Brunelleschi ha saputo interpretare con un linguaggio che al momento suonò forse come estraneo, ma fu poi assimilato, ed è diventato un patrimonio storico della città”.

Pnrr

Sul Corriere Fiorentino del 19 ottobre si legge: “L’85% dei progetti è avviato, lo scoglio delle gare è superato anche se spesso a caro prezzo per i Comuni. Adesso per gli oltre 11mila progetti del Pnrr in Toscana, che rischia di subire dal governo Meloni un definanziamento pari a 840 milioni, c’è la prova dei cantieri. Tanti bandi sono andati deserti al primo tentativo, complici i rincari, così le amministrazioni comunali per non perdere i fondi europei sono stati costretti a tirar fuori soldi loro per l’adeguamento degli appalti. Adesso l’incognita riguarda la tenuta delle imprese e i tempi stretti da rispettare imposti dall’ue, visto che i cantieri vanno terminati entro il 2026”.

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